Gay Counseling

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A partire dal 1974, la voce “omosessualità” viene eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM): l’Organizzazione Mondiale della Sanità descrive l’omosessualità come una variante naturale del comportamento sessuale umano e nessuna terapia può essere messa in atto per modificare l’orientamento sessuale.

L’orientamento sessuale si riferisce ad un modello duraturo o ad una disposizione all’esperienza sessuale, affettiva o di romantica attrazione primariamente a uomini, donne o entrambi i sessi. Si riferisce anche al senso di personale e sociale identità di un individuo basato su tali attrazioni, ai comportamenti che le esprimono, e all’appartenenza ad una comunità di altri individui che le condividono.

Benché il raggio d’azione dell’orientamento sessuale si dilunghi in un continuum da un’identità esclusivamente eterosessuale ad una esclusivamente omosessuale, viene solitamente interpretato nei termini di tre categorie: eterosessuale (avente attrazione sessuale e romantica primariamente o esclusivamente con membri dell’altro sesso), omosessuale (avente attrazione sessuale e romantica primariamente o esclusivamente con membri dello stesso sesso), e bisessuale (avente un significante grado di attrazione sessuale e romantica nei confronti di entrambi uomini e donne).

In realtà, possiamo paragonare l’orientamento sessuale allo spettro di un arcobaleno che varia in gradi ed intensità dei suoi colori. Quindi, in una prospettiva multidimensionale, l’orientamento sessuale è costituito da una molteplicità di componenti: l’identificazione di sé, il comportamento, le fantasie, il coinvolgimento affettivo, l’attuale stato relazionale. Queste possono anche non andare nella medesima direzione e subire mutamenti nel corso del tempo. Ogni individuo sviluppa una sua propria “organizzazione” delle attrazioni erotiche ed affettive, delle fantasie e delle attività sessuali, unica come il timbro di voce o l’impronta digitale.

In questo processo di costruzione, il Coming Out è il processo di affermazione della propria diversità sessuale rivolto verso se stessi e verso gli altri e la società. E’ un processo di apertura, che comprende aspetti emozionali, cognitivi, comportamentali, spirituali e sessuali e che ha ripercussioni nel campo sociale. Determina una radicale rivalutazione di se stessi e del proprio stile di vita. Può avere durata variabile ed è influenzato dall’omofobia diffusa nel contesto sociale a cui si appartiene.

La prima reazione di chi viene informato è spesso di rabbia, seguita dal rifiuto: spesso i gay non fanno coming out perchè vivono la loro omosessualità come un disvalore.

“L’omofobia è un insieme di emozioni e sentimenti come ansia, disgusto, avversione, paura e disagio, che gli eterosessuali provano in maniera conscia o inconscia nei confronti di gay e lesbiche” (Hudson e Rickets, 1980).

Usando un’altra definizione possiamo dire che l’omofobia è quell’insieme di pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti e opinioni discriminatori nei confronti di gay e lesbiche.

L’omofobia è molto diffusa. Le persone omofobe pensano che i gay e le lesbiche siano perversi e pericolosi, o comunque “sbagliati”. A seconda del grado di omofobia, le reazioni di un omofobo di fronte a una persona omosessuale possono andare dal semplice disagio, alla paura fino alla violenza. Gli omofobi non riconoscono valore al sentimento d’amore omosessuale e non vogliono vederne riconosciuta l’esistenza. Dal momento che è molto diffusa, l’omofobia causa, ai gay e alle lesbiche, una serie di effetti sul piano sociale, tra cui: le molestie verbali e fisiche, la sopportazione di pregiudizi diffusi nei più diversi ambienti sociali e professionali, le discriminazioni personali o istituzionalizzate, fino alle campagne anti-gay portate avanti da alcune organizzazioni politiche o culturali.

L’omofobia interiorizzata è l’accettazione conscia o inconscia da parte di gay e lesbiche di tutti i pregiudizi, le etichette negative e gli atteggiamenti discriminatori, citati sopra, di cui essi stessi sono vittime.

Un gay o una lesbica che fin dall’infanzia ha sentito intorno a sé pregiudizi e atteggiamenti negativi nei confronti dell’omosessualità è naturalmente portato a interiorizzare parte di tutto ciò, finendo per sentirsi “sbagliato” in quanto omosessuale. Ciò è tanto più vero in quanto i gay e le lesbiche crescono generalmente senza modelli positivi di riferimento e nella maggior parte dei casi senza poter trovare nella famiglia d’origine un adeguato supporto.

Chi è affetto da omofobia interiorizzata ha difficoltà ad accettare serenamente il suo orientamento sessuale, fino alla completa negazione di tale orientamento.

Nella vita di tutti i giorni tende a giudicarsi negativamente e spesso guarda con disapprovazione i tentativi del movimento gay di ottenere maggiori diritti per le persone omosessuali. È preoccupato che gli altri scoprano la sua omosessualità, a volte finge di essere eterosessuale e spesso non riesce a sviluppare una sana relazione di coppia. Vorrebbe diventare eterosessuale e potrebbe aver fatto dei tentativi psicoterapeutici in proposito. Col tempo può sviluppare ansia, depressione, problemi con l’alcol e con il cibo, ansia sociale e disturbi sessuali.

Il Gay Counseling, individuale o di coppia, ho lo scopo di sostenere la persona nel processo di costruzione e accettazione del proprio orientamento sessuale: non si tratta di un intervento psicoterapeutico, quanto piuttosto di un sostegno nei momenti più delicati e difficoltosi di questo processo, con lo scopo di promuovere il benessere e la salute ed evitare che si inneschino meccanismi di patologica non-accettazione di sé.

Gli obiettivi principali sono quindi:

  • Identificare gli stereotipi, le credenze, i pregiudizi e i miti della famiglia, della società e della morale riguardo l’omosessualità

  • Rilevare e contrastare l’omofobia interiorizzata quale principale causa dei disagi avvertiti

  • Facilitare il contatto, l’identificazione e l’espressione delle proprie emozioni

  • Sostenere attivamente l’apprezzamento per il sé corporeo e per gli impulsi del corpo.

  • Lavorare sull’autostima

  • Gestire la vergogna e la colpa che avvolgono i pensieri, i sentimenti e comportamenti omosessuali al fine di ottenere un atteggiamento verso la vita che combaci con i propri sentimenti interiori.

     

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