Terapia per coppie LGBT

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rainbow-heart-1432495053ig1Per molti anni, la pratica clinica e la ricerca scientifica si sono occupate quasi esclusivamente delle caratteristiche individuali delle persone LGBT, a volte sottolineandone le differenze rispetto alle persone eterosessuali, a volte minimizzandole nel nome di una generica “equivalenza”. Nell’ultimo decennio, in particolare, l’attenzione si è allargata sulle famiglie omogenitoriali, ma ha spesso lasciato in ombra la vita di una coppia LGBT, con le sue caratteristiche condivise rispetto alle coppie eterosessuali e quelle peculiari.

Una coppia omosessuale non mostra differenze rilevanti rispetto ad una coppia eterosessuale quanto a numerosi fattori, quali la complicità, il grado di coesione, la costruzione di modelli di coppia, la comunicazione nella coppia, l’intimità. I partner di una coppia omosessuale cercano lo stesso di tipo di legame emotivo, amoroso e mutualmente supportivo dei partner delle coppie eterosessuali.

Tuttavia, alcuni aspetti specifici segnano dei passaggi importanti nella vita di una coppia omosessuale, passaggi che rappresentano vere e proprie “sfide” per la coppia che, qualora non affrontate in modo sereno ed elaborate, possono diventare fonte di ansia, vissuti di tristezza, paure.

Le tappe della vita di una coppia omosessuale

Anzitutto, possiamo dire che il contesto sociale suscita nelle coppie omosessuali difficoltà e problemi che le coppie eterosessuali non affrontano: non hanno un repertorio comportamentale definito circa i ruoli, la gestione organizzativa ed economica, i patrimoni,  gli obblighi sociali; frequentemente,  affrontano il problema dell’accettazione e del riconoscimento da parte delle famiglie di origine; possono confrontarsi con i modelli familiari di appartenenza, ma solitamente si mostrano non adatti; devono elaborare e confrontarsi con i temi dell’omofobia e dell’omofobia interiorizzata.

Già negli anni Ottanta, McWhirter e Mattison individuano sei tappe nello sviluppo di una coppia omosessuale serena:

    1. Amalgamazione: è lo stadio in cui le singole unità si uniscono, passano la maggior parte del loro tempo insieme e sperimentano intensi vissuti amorosi e frequenti attività sessuali. Le difficoltà principali riguardano la definizione dei ruoli soprattutto nelle decisioni, la contrattazione sulle differenze economiche, sociali e di status, la possibilità di affidarsi reciprocamente per ricevere sostegno.
    2. Costruzione del nido: in questo stadio si rafforza il legame tra partner, si costruisce una compatibilità sulla base dell’accettazione delle differenze di personalità, stile, bisogni, obiettivi; in sintesi, si conquista una visione più realistica della coppia. In questo momento particolarmente complicata appare l’eventuale assenza di sostegno da parte delle famiglie di origine.
    3. Mantenimento: la coppia si trova a dover bilanciare le singole identità individuali e la storia della coppia stessa, definita sulla base di esperienza condivise, “rituali”, tradizioni di coppia. E’ un momento che può risvegliare i bisogni individuali, come passare più tempo da soli o avere rapporti di amicizia al di fuori della coppia, cosa che può portare alla rinegoziazione dei rapporti interni e dei ruoli.
    4. Costruzione: in questa tappa la coppia vive un equilibrio tra dipendenza ed indipendenza, i partner si conoscono in modo molto approfondito e possono collaborare anche su aspetti individuali come i progressi della carriera o i piani a lungo termine per le proprie attività lavorative.
    5. Sganciamento: è lo stadio in cui la fiducia tra partner è totale, ma si rischia la percezione di una vita di coppia noiosa, la tendenza a “dare per scontato” e a condividere poco, perdendo così vicinanza e intimità.
    6. Rinnovamento: in questa fase, la coppia ha una sicurezza economica e più tempo per sé e per i propri interessi, tuttavia, spesso i temi riguardanti la salute ed il senso della vita diventano predominanti e possono indurre un senso di perdita di produttività e stagnazione.

Queste sei tappe delineano un quadro generale della vita di una coppia omosessuale. Tuttavia, non prendono in considerazione altri due aspetti importanti, quali la possibilità di avere ed educare figli e la presenza – per legge – di riti di unione con valore legale e sociale, quali le unioni civili o i matrimoni.

Perché una coppia omosessuale entra in crisi?

I motivi più frequenti per cui un relazione omosessuale può vivere un momento di difficoltà sono:

    • crollo nella comunicazione di coppia
    • mancanza di sincerità e lealtà
    • gelosia
    • cambiamento negli obiettivi di coppia
    • conflitti nel desiderio di estendere il coming out ad altri membri della famiglia, amici o colleghi di lavoro
    • violenza domestica
    • mancanza di una forte rete di supporto
    • mancanza di intimità

    Tuttavia, questi momenti di difficoltà si legano anche ad aspetti specifici che vivono i partner di una coppia gay.

    Innanzittutto, bisogna la vita di una coppia omosessuale si confronta continuamente con il tema dell’omofobia.

    A partire dal pregiudizio eterosessista, per cui in natura esisterebbe solo l’orientamento eterosessuale, una coppia omosessuale deve affrontare anche come coppia il confronto con pregiudizi, atteggiamenti, comportamenti aggressivi, commenti e dichiarazioni di stampo omofobo: non sono più solo le singole persone, ma anche la coppia vive situazioni di difficoltà che possono andare dal non riconoscimento di una coppia non eterosessuale, al ricasco che episodi individuali di omofobia hanno sulla vita di coppia, alla definizione dei rapporti tra i partner e le famiglie di origine, ad episodi di esplicita aggressione.  Il tutto in un quadro che potenzia i vissuti di ansia, svalutazione, tristezza e in generale la sensazione di “essere sbagliati”.

    Infatti, al tema dell’omofobia occorre legare quello dell’omofobia interiorizzata, intesa come lo stigma che una persona omosessuale interiorizza e rivolge contro di sé.

    Questa può manifestarsi anche convinzioni errate circa il funzionamento “ideale” di una coppia omosessuale: proprio considerata la mancanza – sociale e familiare – di modelli di riferimento di coppie LGBT, il rischio è che l’omofobia interiorizzata possa costruire modelli “errati” secondo cui dovrebbe funzionare una coppia omosessuale, quali per esempio la convinzione di una rigida separazione di ruoli tra un polo “femminile” e uno “maschile”, le aspettative circa la mancanza di una rete di supporto sociale durante l’età avanzata o l’idea che per una persona omosessuale la “promiscuità” sessuale sia la norma.

    Un altro tema difficile per una coppia LGBT è quello dell’apertura, ovvero quanto i singoli partner e la coppia in generale siano in grado di comunicare e raccontare la propria vita a familiari, parenti, amici, colleghi di lavoro.

    Su questo aspetto non è insolito riscontrare delle differenze tra i partner, a partire dalla possibilità che solo uno dei due partner abbia fatto coming out fino ai conflitti che possono sorgere nel momento in cui un partner decida di dichiarare il proprio orientamento affettivo e sessuale ad altre persone, con la conseguenza di un “outing” per il proprio partner.

    Infine, l’intimità di una coppia omosessuale è fortemente influenzata non solo dal grado di complicità e condivisione della coppia, ma anche dall’omofobia interiorizzata, che acuisce i conflitti, i vissuti depressivi ed i problemi di tipo sessuale.

    rainbow-lorikeet-947196_960_720Quando pensare ad una terapia di coppia e a chi rivolgersi

    Una terapia di coppia ha il compito di sostenere la coppia nelle difficoltà che incontra nel proprio percorso, aiutando i partner a riconoscere e gestire i conflitti, attivare canali di comunicazione efficace, individuare il proprio contributo individuale alla sofferenza che la coppia sperimenta in un preciso momento della propria vita.

    Potremmo dire che una terapia di coppia lavora per potenziare alcune capacità fondamentali per il benessere della vita di coppia, che sono:

    • l’abilità di risoluzione dei problemi
    • una comunicazione efficace
    • una vita di coppia attiva e creativa
    • la possibilità di esprimere le proprie emozioni e la sensazione di essere ascoltati e accolti
    • assumersi la responsabilità dei propri errori
    • essere capaci di perdonare

    Secondo Green e Mitchell, un terapeuta che si occupa di psicoterapia per coppie LGBT deve possedere conoscenze e competenze specifiche in diverse aree: l’omofobia, l’omofobia interiorizzata, l’apertura nei confronti di familiari, amici e colleghi, l’intimità delle coppie omosessuali.

    Una terapia per una coppia omosessuale si muove costantemente tra due poli: le dinamiche della vita di coppia in generale, che generano momenti di crisi da gestire ed elaborare,  e le caratteristiche specifiche delle coppie omosessuali, che in questi momenti di crisi rendono più difficile la risoluzione dei problemi della coppia.

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